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Since last week, I started to learn "Italiano" by my self,
and I just learned a sentence tonight from a film--[Le Chiavi di Casa]
In fact I love that movie so so much...
There is few Deutsch and much Italiano, with the subtle of lines in English.
Frankly speaking, I did sharpen my languages skills toughly.
What's more, I find out I love the newest one of mine,"Italiano," very much.
It's spoken with tender and gentle pronounciation,
and the Italians are really handsome.
-----[Back to this film]-----
I was seriously moved, and even burst into tears when it ended.
Sincerely, I looked through so deep inside of the characteristics.
To feel the jumping heart with ups and downs.
The disabled are always neglected among all the society,
but how about their parents?!
Gotta be brave enough to face the reality and stronger than others,
so that they could caree and pay more attention without negtivity.
However; the ironic truth is that, many of them are not really encourageous.
It's mostly happened with fathers, the egoist male animals with great pride.
Luckily, I saw a special example here, who was deeply loving his son,
though the boy was dumpped originally.
The genuine affection between father and son I discovered,
touch my every skin and bone with flushes of hot blood.
Here, I do recommend you all to watch it,
no matter if you just wanna practice your Italiano, Deutsch or what,
better to sense it, and you'll find another feeling as I have now.
To be more moved, to be much more ambitious.
-----[Brief Intro.]-----
英俊帥氣的傑尼站在慕尼黑火車站,等待他和初戀女友所生、卻從未謀面的兒子保羅…。
保羅出生時就有殘疾,傑尼此次和兒子見面,主要是為了帶他前往柏林尋求更好的醫院治療。
雖然對傑尼而言,照顧一個有殘疾的兒子確實不易,
但貼心的保羅卻常常會反過來教父親該如何照顧好自己…。
傑尼在醫院認識了妮可,妮可也專心於照顧她重殘的女兒,
無論環境多困難,她總能堅強地挺立著。
妮可給了傑尼最大的精神支持,也讓傑尼在照顧保羅的路上並不孤單…。
父子相處的時光雖然美好,但兩人之間卻仍有一種莫名的疏離感。
傑尼為了更增進父子情誼,決定幫保羅實現心
願,帶他遠赴挪威去會見筆友-保羅心中的「女朋友」,而保羅也緊張地期待著這次會面。
父子倆於是開始了一段新的旅程,倆人都希望能重新瞭解和面對彼此的過去,
並共同邁向屬於他們的光明未來。
-----[Background]-----
代表義大利參賽奧斯卡最佳外語片的電影《敲開我心門》在歐洲各地上映時,
許多觀眾是在汨流不停的淚水中看完整齣電影的。
電影中一個年輕父親在面對自己和初戀情人所生的殘疾小孩時,
他無怨無悔地付出的耐心與心力都讓人動容不已。
俊美的義大利男星Kim Rossi Stuart演活了這個年輕父親的角色,
還讓他奪下了威尼斯影展「帕司納帝獎」的影帝大獎。
每個人都有過去,不論它是否曾經美好,誠懇面對與接納別人和自己的過去,
是每個人一生中都必須要面對的課題。
《敲開我心門》誠懇揭開這個課題,在輕淡優雅中卻讓人看得涕淚橫流。
《敲開我心門》的劇本,
是根據義大利知名小說家Giuseppe Pontiggia的暢銷小說【重生】(Born Twice)所改編。
當《敲開我心門》的導演Gianni Amelio偶然讀到這本小說時,
大受感動的他就想將龐帝基亞的【重生】以電影形式重現,以激盪出更多感動的火花。
為了彰顯龐帝基亞在義大利的重要地位,導演甚至還在電影中安排了一幕戲:
女主角Charlotte Rampling拿著龐帝基亞的小說【重生】推薦給男主角金羅西史都特時,
告訴他「這內容很像是我們的故事」…。
龐帝基亞是義大利當代最偉大的作家與評論家之一,一向受到許多義大利民眾的尊敬與景仰。
當電影《敲開我心門》在義大利上映時,
片尾出現了這一排字「將此片獻給吉思沛龐帝基亞先生」時,
不少義大利觀眾都含淚報以極熱烈的掌聲。
《敲開我心門》正如龐帝基亞的為人處世一樣,總是帶給人們一股溫暖和感動的力量。
而它也像是一把鑰匙,正試著開啟全世界每個人的心靈深處,某些可能緊閉著的門窗…。
-----[In English]-----
Moving film, in which a father sees his handicapped teenage son for
the first time in his life and travels with him for treatment abroad.
Beautifully acted roles by Kim Rossi Stuart and Charlotte Rampling among others.
A realistic and sensitive, yet unsentimental film, in which a young father
and the son he barely knows undertake a journey together from which above all
the father learns a lot.Gianni Amelio has traveled with a child before.
Yet this film is far from being a repetition of his widely praised
Il ladro di bambini.If only because the journey this time is not to the south,
but to the north.
Gianni really meets his child for the first time when he takes on caring for him.
In this respect, he is primarily put to the test psychologically.
The young Paolo, who had previously grown up without his father,
with the family of his dead mother, is severely handicapped,
both physically and mentally.
This was the result of a complicated birth during which his mother died.
Gianni takes his unknown and unpredictable son with him to Berlin.
Here, he hopes to find the specialists who can treat him.
The film is above all an acting achievement -
although being able to direct the handicapped Andrea Rossi
is of course an achievement in itself.
Also, at the moment when Charlotte Rampling appears in the story
(as the medical specialist Nicole), the acting and directing achievements
approach an even higher level.
The quality of the actors and the power of the story
(based on the autobiographical book Nati due volte by Giuseppe Pontiggia)
transcends the latent Euro-pudding of characters and dialogues.
-----[In Italiano]-----
Gianni incontra per la prima volta suo figlio Paolo su un treno diretto a
Berlino, dopo aver rifiutato di vederlo per 15 anni, in quanto per un parto
difficoltoso (che provocò la morte della madre) rimase menomato nel fisico.
Il viaggio verso l’ospedale per la terapia di riabilitazione porterà ad
un riavvicinamento? L’ultimo film di Amelio, atteso da parecchio tempo e
presentato all’ultima mostra di Venezia, si confronta con un tema molto difficile
e a rischio film verità.
Rischio che naturalmente Amelio riesce ad evitare accuratamente.
Il film ha subito una lavorazione molto travagliata.
La prima stesura era molto fedele al romanzo di Pontiggia Nati due volte,
ma con il passare del tempo e d’accordo con l’autore Amelio ha deciso di
cambiare radicalmente l’impianto del film, tenendo solo l’idea di base.
Le chiavi di casa non è un film sull’handicap che cerca di toccare i cuori
bendisposti di un pubblico alla ricerca della lacrimuccia facile, ma è un film
sulla difficoltà di essere figli e padri, sulla difficoltà di comunicazione fra
un uomo giovane e uno maturo, su due persone che sono padre e figlio ma
potrebbero benissimo essere fratelli, come in Così ridevano.
Due fratelli che intraprendono un viaggio che li porta in un paese ostile,
totalmente altro dove i fantasmi del passato non sono ancora scomparsi.
Difatti la difficoltà maggiore sta nel farsi comprendere dagli abitanti di Berlino,
dai medici, dai taxisti,dai passeggeri della metropolitana.
Una città fredda , questa Berlino, una città perfetta, razionale, dove tutto è al
suo posto con un ospedale che sembra la quintessenza della perfezione.
Ma dietro apparecchiature sofisticate, camere linde e pulite Amelio sembra dirci
che l’umanità manca totalmente.
L’inflessibile dottoressa sottopone il povero Paolo a qualcosa che assomiglia più
ad una tortura da lager che a una terapia, con i comandi dati sempre più velocemente,
che portano il ragazzo allo svenimento.
L’infermiere finge di non parlare italiano e scaccia il padre.
I fantasmi del passato riemergono anche nella foto dei bombardamenti che è appesa
nel corridoio. Gianni e Paolo sono dispersi, lontani dal resto delle persone, sradicati.
A simboleggiare tutto questo è la continua presenza di autobus, treni, metropolitane,
che invece di essere mezzi di comunicazione diventano causa di divisione.
Personaggi apolidi, che continuano a nominare numeri di telefono, indirizzi,
che continuano a parlare di case, di lavori che devono fare a casa propria.
Padre e figlio persi in un paese straniero che tentano di recuperare il passato,
che tentano di comunicare dove è il più giovane a dare lezioni di vita al più vecchio,
come capita sempre nei film del regista. Padri che si vergognano di essere tali
e che ricevono lezioni di vita da signore incontrate per caso, con frasi terribili
sussurrate in una metropolitana, fra un vagone e l’altro.
La freddezza di Amelio nel trattare tutti questi temi è esemplare,
è il pudore del non detto, del sussurrato che fa grande questo film.
Lo stile è quello do cumentaristico, con una fotografia sgranata e una presa diretta
che fa comprendere tutta la fatica di parlare di Paolo.
Uno sguardo duro e spietato che cancella di un sol colpo tutti i vari miasmi buonistici
che infettano il cinema italiano e non solo.
Un film non riconciliato e non riconciliante, con un finale di una durezza estrema,
che sembra riecheggiare in negativo quella del Ladro di bambini, senza il calore della
Sicilia a scaldare ma il freddo di un fiordo norvegese dal quale forse può rinascere un
rapporto tra un padre-figlio e un figlio-padre.
Forse...
and I just learned a sentence tonight from a film--[Le Chiavi di Casa]
In fact I love that movie so so much...
There is few Deutsch and much Italiano, with the subtle of lines in English.
Frankly speaking, I did sharpen my languages skills toughly.
What's more, I find out I love the newest one of mine,"Italiano," very much.
It's spoken with tender and gentle pronounciation,
and the Italians are really handsome.
-----[Back to this film]-----
I was seriously moved, and even burst into tears when it ended.
Sincerely, I looked through so deep inside of the characteristics.
To feel the jumping heart with ups and downs.
The disabled are always neglected among all the society,
but how about their parents?!
Gotta be brave enough to face the reality and stronger than others,
so that they could caree and pay more attention without negtivity.
However; the ironic truth is that, many of them are not really encourageous.
It's mostly happened with fathers, the egoist male animals with great pride.
Luckily, I saw a special example here, who was deeply loving his son,
though the boy was dumpped originally.
The genuine affection between father and son I discovered,
touch my every skin and bone with flushes of hot blood.
Here, I do recommend you all to watch it,
no matter if you just wanna practice your Italiano, Deutsch or what,
better to sense it, and you'll find another feeling as I have now.
To be more moved, to be much more ambitious.
-----[Brief Intro.]-----
英俊帥氣的傑尼站在慕尼黑火車站,等待他和初戀女友所生、卻從未謀面的兒子保羅…。
保羅出生時就有殘疾,傑尼此次和兒子見面,主要是為了帶他前往柏林尋求更好的醫院治療。
雖然對傑尼而言,照顧一個有殘疾的兒子確實不易,
但貼心的保羅卻常常會反過來教父親該如何照顧好自己…。
傑尼在醫院認識了妮可,妮可也專心於照顧她重殘的女兒,
無論環境多困難,她總能堅強地挺立著。
妮可給了傑尼最大的精神支持,也讓傑尼在照顧保羅的路上並不孤單…。
父子相處的時光雖然美好,但兩人之間卻仍有一種莫名的疏離感。
傑尼為了更增進父子情誼,決定幫保羅實現心
願,帶他遠赴挪威去會見筆友-保羅心中的「女朋友」,而保羅也緊張地期待著這次會面。
父子倆於是開始了一段新的旅程,倆人都希望能重新瞭解和面對彼此的過去,
並共同邁向屬於他們的光明未來。
-----[Background]-----
代表義大利參賽奧斯卡最佳外語片的電影《敲開我心門》在歐洲各地上映時,
許多觀眾是在汨流不停的淚水中看完整齣電影的。
電影中一個年輕父親在面對自己和初戀情人所生的殘疾小孩時,
他無怨無悔地付出的耐心與心力都讓人動容不已。
俊美的義大利男星Kim Rossi Stuart演活了這個年輕父親的角色,
還讓他奪下了威尼斯影展「帕司納帝獎」的影帝大獎。
每個人都有過去,不論它是否曾經美好,誠懇面對與接納別人和自己的過去,
是每個人一生中都必須要面對的課題。
《敲開我心門》誠懇揭開這個課題,在輕淡優雅中卻讓人看得涕淚橫流。
《敲開我心門》的劇本,
是根據義大利知名小說家Giuseppe Pontiggia的暢銷小說【重生】(Born Twice)所改編。
當《敲開我心門》的導演Gianni Amelio偶然讀到這本小說時,
大受感動的他就想將龐帝基亞的【重生】以電影形式重現,以激盪出更多感動的火花。
為了彰顯龐帝基亞在義大利的重要地位,導演甚至還在電影中安排了一幕戲:
女主角Charlotte Rampling拿著龐帝基亞的小說【重生】推薦給男主角金羅西史都特時,
告訴他「這內容很像是我們的故事」…。
龐帝基亞是義大利當代最偉大的作家與評論家之一,一向受到許多義大利民眾的尊敬與景仰。
當電影《敲開我心門》在義大利上映時,
片尾出現了這一排字「將此片獻給吉思沛龐帝基亞先生」時,
不少義大利觀眾都含淚報以極熱烈的掌聲。
《敲開我心門》正如龐帝基亞的為人處世一樣,總是帶給人們一股溫暖和感動的力量。
而它也像是一把鑰匙,正試著開啟全世界每個人的心靈深處,某些可能緊閉著的門窗…。
-----[In English]-----
Moving film, in which a father sees his handicapped teenage son for
the first time in his life and travels with him for treatment abroad.
Beautifully acted roles by Kim Rossi Stuart and Charlotte Rampling among others.
A realistic and sensitive, yet unsentimental film, in which a young father
and the son he barely knows undertake a journey together from which above all
the father learns a lot.Gianni Amelio has traveled with a child before.
Yet this film is far from being a repetition of his widely praised
Il ladro di bambini.If only because the journey this time is not to the south,
but to the north.
Gianni really meets his child for the first time when he takes on caring for him.
In this respect, he is primarily put to the test psychologically.
The young Paolo, who had previously grown up without his father,
with the family of his dead mother, is severely handicapped,
both physically and mentally.
This was the result of a complicated birth during which his mother died.
Gianni takes his unknown and unpredictable son with him to Berlin.
Here, he hopes to find the specialists who can treat him.
The film is above all an acting achievement -
although being able to direct the handicapped Andrea Rossi
is of course an achievement in itself.
Also, at the moment when Charlotte Rampling appears in the story
(as the medical specialist Nicole), the acting and directing achievements
approach an even higher level.
The quality of the actors and the power of the story
(based on the autobiographical book Nati due volte by Giuseppe Pontiggia)
transcends the latent Euro-pudding of characters and dialogues.
-----[In Italiano]-----
Gianni incontra per la prima volta suo figlio Paolo su un treno diretto a
Berlino, dopo aver rifiutato di vederlo per 15 anni, in quanto per un parto
difficoltoso (che provocò la morte della madre) rimase menomato nel fisico.
Il viaggio verso l’ospedale per la terapia di riabilitazione porterà ad
un riavvicinamento? L’ultimo film di Amelio, atteso da parecchio tempo e
presentato all’ultima mostra di Venezia, si confronta con un tema molto difficile
e a rischio film verità.
Rischio che naturalmente Amelio riesce ad evitare accuratamente.
Il film ha subito una lavorazione molto travagliata.
La prima stesura era molto fedele al romanzo di Pontiggia Nati due volte,
ma con il passare del tempo e d’accordo con l’autore Amelio ha deciso di
cambiare radicalmente l’impianto del film, tenendo solo l’idea di base.
Le chiavi di casa non è un film sull’handicap che cerca di toccare i cuori
bendisposti di un pubblico alla ricerca della lacrimuccia facile, ma è un film
sulla difficoltà di essere figli e padri, sulla difficoltà di comunicazione fra
un uomo giovane e uno maturo, su due persone che sono padre e figlio ma
potrebbero benissimo essere fratelli, come in Così ridevano.
Due fratelli che intraprendono un viaggio che li porta in un paese ostile,
totalmente altro dove i fantasmi del passato non sono ancora scomparsi.
Difatti la difficoltà maggiore sta nel farsi comprendere dagli abitanti di Berlino,
dai medici, dai taxisti,dai passeggeri della metropolitana.
Una città fredda , questa Berlino, una città perfetta, razionale, dove tutto è al
suo posto con un ospedale che sembra la quintessenza della perfezione.
Ma dietro apparecchiature sofisticate, camere linde e pulite Amelio sembra dirci
che l’umanità manca totalmente.
L’inflessibile dottoressa sottopone il povero Paolo a qualcosa che assomiglia più
ad una tortura da lager che a una terapia, con i comandi dati sempre più velocemente,
che portano il ragazzo allo svenimento.
L’infermiere finge di non parlare italiano e scaccia il padre.
I fantasmi del passato riemergono anche nella foto dei bombardamenti che è appesa
nel corridoio. Gianni e Paolo sono dispersi, lontani dal resto delle persone, sradicati.
A simboleggiare tutto questo è la continua presenza di autobus, treni, metropolitane,
che invece di essere mezzi di comunicazione diventano causa di divisione.
Personaggi apolidi, che continuano a nominare numeri di telefono, indirizzi,
che continuano a parlare di case, di lavori che devono fare a casa propria.
Padre e figlio persi in un paese straniero che tentano di recuperare il passato,
che tentano di comunicare dove è il più giovane a dare lezioni di vita al più vecchio,
come capita sempre nei film del regista. Padri che si vergognano di essere tali
e che ricevono lezioni di vita da signore incontrate per caso, con frasi terribili
sussurrate in una metropolitana, fra un vagone e l’altro.
La freddezza di Amelio nel trattare tutti questi temi è esemplare,
è il pudore del non detto, del sussurrato che fa grande questo film.
Lo stile è quello do cumentaristico, con una fotografia sgranata e una presa diretta
che fa comprendere tutta la fatica di parlare di Paolo.
Uno sguardo duro e spietato che cancella di un sol colpo tutti i vari miasmi buonistici
che infettano il cinema italiano e non solo.
Un film non riconciliato e non riconciliante, con un finale di una durezza estrema,
che sembra riecheggiare in negativo quella del Ladro di bambini, senza il calore della
Sicilia a scaldare ma il freddo di un fiordo norvegese dal quale forse può rinascere un
rapporto tra un padre-figlio e un figlio-padre.
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